venerdì 25 maggio 2012

Per correre, ma di più per Amare, devi essere bradicardico

Sfidando la mia pigrizia, ereditata geneticamente, con puntualità ogni due o tre settimane, provo ad intraprendere la gloriosa carriera del runner. 
Sempre con la stessa puntualità fallisco.
Qualche giorno fa, in uno dei miei raid perlustrativi in cerca dell'ispirazione agonistica necessaria, mi sono dedicata maggiormente al runner watching che altro non è, come nel caso del più noto bird watching, se non quell'attività passivona creata all'uopo da un voyeur professionista per fornire l'alibi perfetto alla perversione di molti.
Ebbene, oltre alle solite attempate in meno pausa agghindate di tutto punto come fossero appena uscite dalla vetrina di cisalfa, le ragazzotte sovrappeso con l'immancabile felpone strategico legato in vita a coprire il culone, e le invasate con il corpo di barbie e labbraetette appena acquistate nel reparto chirurgia plastica (imbarazzanti molto più delle prime due), ho avuto la visione che ha illuminato la mia giornata, e forse il mio futuro. Con l'incedere affannato ma sicuro, aggraziata come una fanciulla ma con la determinazione di una vera maratoneta ho visto una donna dall'età indefinibile (più di 70 e meno di 100) con una elegantissima canotta rosso sgargiante e i capelli folti e argento (non grigi ma proprio argento, brillavano!)che fluttuavano nell'aria . Ella correva. Per alcuni può essere  stato Osho, Che Guevara, John Lennon o il Dalai Lama, per me è stata "Capelli d'argento" la vera ispiratrice di una energia che giaceva sorda in fondo alla mia anima.
In questa stagione dell'anno  il richiamo della Villa al mattino diventa quasi un'esigenza fisiologica e quindi  stamattina, in un improvviso ictus di entusiasmo, con l'immagine di "Capelli d' Argento" stampata nella memoria a farmi da carburante, mi armo di tutta la mia intraprendenza sportiva e passo con un colpo di mano dalla camminata veloce alla corsetta blanda.
17 minuti. Sono durata 17 minuti. Non ne vado fiera ma ciò che ho appreso in questi 17 minuti è una consapevolezza certa di come va il jogging e il mondo intero. Forse.
Gli uomini  quando cammini per strada può capitare che ti guardino con conclamato interesse (giorni di più giorni di meno, molto dipende dall'abbigliamento: povere vittime di noi Maghe illusioniste navigate, una gonna già è un motivo sufficiente per far virare lo sguardo, il rumore dei tacchi poi provoca per strada veri e propri numeri da circo, da indire immediatamente Il Campionato Italiano del Contorsionismo)  ma sono sempre sguardi miti, stiepiditi dalla location a basso tasso erotico- davanti al giornalaio-con i nani in braccio- alla fermata del tram etc..
Ecco, al contrario, mentre  corri ti guardano con la bramosia felina dei cacciatori e c'è un motivo: il cuore.
Il cuore è un muscolo e sotto sforzo pompa il sangue ad una velocità inaudita, corre con te e batte fortissimo, all'impazzata, sudi, hai caldo, tutti sintomi dell'eccitazione sessuale. Lui, il maschio della specie, che si crede taaaanto predatore, esposto a questo tipo di stimolazione fisicoemotiva non può far altro che desiderare:  giovani vecchie belle brutte grasse magre naturali e ristrutturate. Ce n'è per tutte.
Non è certo l' Amore questo, è attrazione sessuale. Ma del resto, vuoi illuderti di poter imporre un ritmo al tuo cuore? Fantascienza.
Per Amare qualcuno (e per correre più di 17 minuti) bisogna avere buona capacità di concentrazione e sapersi dedicare completamente. 
Mi prenoto una discreta bradicardia per la prossima vita.

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